LOGO DESIGN

Giulia Amato

Consulente d'immagine

Basta mentire: l’abito fa il monaco.
Fa il monaco perché nella nostra società, soprattutto al giorno d’oggi, l’aspetto ha un valore sempre maggiore non solo nei rapporti interpersonali ma anche come mezzo di comunicazione della propria personalità. Con l’avvento dei social questo concetto si è fatto quasi opprimente: ogni giorno siamo letterlamente travolti da ondate di immagini che, per emergere, devono tendere alla perfezione. L’abituarsi a un certo tipo di senso estetico ha allenato l’occhio delle persone: volenti o nolenti si tende ad associare determinati significati a determinate immagini, e per questo la prima impressione (e di conseguenza il primo giudizio) degli altri su di noi è dato dall’aspetto esteriore. Ciò significa che ora più che mai la propria immagine è uno dei mezzi di comunicazione più immediati, decisivi e incisivi nella nostra vita.

Non tutti però sanno come utilizzare questo strumento al meglio: per questo ci sono i professionisti come Giulia Amato. La mission di Giulia consiste nel cercare, trovare e concretizzare con le sue competenze trasversali la migliore immagine dei clienti, la loro celata bellezza intesa nella sua definizione di “qualità di ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all’anima”, (Treccani), soprattutto a quest’ultima. In altri termini il suo lavoro mira a far metaforicamente nascere nel o nella cliente tale bellezza. Uno dei simboli di questo processo è il fiore di loto, che nel buddismo (e, in generale, per antonomasia) è associato ai concetti di purezza, rinascita e bellezza: il fiore, sbocciando, mostra tutto il suo fascino così come in una persona, che segue i consigli di Giulia, è finalmente vestita della sua immagine esteriore migliore, la più adatta a valorizzarne i pregi estetici e contemporaneamente caratteriali.

Si tratta di un lavoro molto complicato, perché ciascuna persona è unica, ha delle caratteristiche fisiche particolari e una personalità dalle mille sfacettature. Grazie alle sue competenze tecniche una consulente d’immagine però riesce, tramite una attenta analisi, a trovare le informazioni utili e fondamentali per completare la sua mission. Una delle discipline che i professionisti studiano e applicano è l’armocromia, ovvero lo studio dei colori di cui è composto il viso di una persona; in base a questi ultimi, è possibile individuare delle stagioni a cui corrisponde una palette di colori selezionati e armonici con la cromia dell’analizzato. I macrogruppi sono le quattro stagioni che hanno numerose sottocategorie ma che possiamo suddividere (senza andare oltre) in stagioni con sottotono caldo e stagioni con sottotono freddo.

Da tutti questi presupposti nasce l’idea del logo: una stilizzazione sintetica del fiore di loto, composto da quattro petali corrispondenti alle stagioni armocromatiche, tutte parte dello stesso fiore, dello stesso concetto di bellezza, pur mantenendo la loro unicità. Per questo a ciascun petalo è stato associato a un colore specifico, appartenente alla palette di riferimento, e graficamente peculiare per ogni stagione. Tralasciando la presenza di caratteristiche tecniche proprio di un logo, il design finale è una estrema sintesi del lavoro di una consulente di immagine specializzata in armocromia o che comunque parte da tale analisi per costruire poi un percorso di cambiamento adeguato al cliente.

Il logo si presta, tanto nella forma quanto nel colore, a declinazioni grafiche di ogni genere: dal disegno di icone personalizzate all’immagine coordinata vera e propria cartacea oltre che digitale, fino al sito web. La semplicità e l’immediatezza comunicativa generano una brand identity molto definita e riconoscibile, applicabile a qualsiasi tipo di supporto.

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